Nell'ambito del Progetto Biodiverso
Il CNR Bari consegna al vivaio Flli Corrado le piante risanate di carciofo
Lo scorso 13 ottobre 2015, l’Istituto di Virologia vegetale del CNR di Bari ha consegnato al Vivaio dei Fratelli Corrado le piante di carciofo che, come previsto dal Progetto Biodiverso, sono state risanate in laboratorio.
Da sinistra, Giovanni e Cosimo Corrado con il prof. Donato Gallitelli del CNR di Bari.
Si tratta di quattro varietà di carciofo – Locale di Mola, Violetto di Putignano, Bianco di Taranto e Violetto Francesina di Brindisi – che sono state accolte nella serra n. 18, appositamente ristrutturata per il progetto.
Dopo avere conservato il materiale iniziale, cioè le piante di carciofo non risanato, il vivaio brindisino, infatti, provvederà anche al mantenimento e alla moltiplicazione delle piante risanate.
Antonio Corrado con Donato Gallitelli.
“Grazie alle ultime novità offerte dalla ricerca scientifica e alla collaborazione con diversi enti e aziende – dichiara a FreshPlaza Cosimo Corrado – inizieremo a lavorare sui quattro diversi ecotipi locali di carciofo: Locale di Mola, Violetto di Putignano, Bianco di Taranto eVioletto Francesina di Brindisi“.
E proprio su quest’ultima varietà si concentra l’attenzione di tecnici e agricoltori. “L’interesse verte sulla precocità del Violetto di Brindisi, che permetterebbe alle aziende agricole di arrivare prima sia sul mercato interno che sulle piazze internazionali, non solo con un prodotto di qualità ma anche con quantitativi più elevati, grazie alla maggiore produttività. Il che significa un miglioramento della competitività di un comparto che, fino a pochi anni fa, sembrava essere in netto declino”.
“In un nostro precedente progetto, appena concluso, abbiamo potuto osservare un aumento di interesse a livello nazionale per il Violetto brindisino risanato. E pensiamo che lo stesso capiterà a tutte le altre varietà risanate. La nostra attività vivaistica è cresciuta sia in termini produttivi che commerciali. E questo conservando il germoplasma di varietà a rischio di estinzione, ottimizzando i requisiti di qualità e rispondendo alle esigenze degli agricoltori”.